Descrizione
Il Cammino Celeste
Da Aquileia al Monte Lussari 10 tappe tra le terre di confine del Friuli Venezia Giulia:
- il Collio in e-bike all’insegna della sostenibilità
- vini e prosciutti: le eccellenze in tavola
- itinerari nei luoghi della grande guerra.
Il Cammino Celeste, o Iter Aquileiense (dalla città che ne segna il punto di partenza ufficiale, Aquileia, con Roma e Bisanzio una delle tre «capitali» della Roma imperiale) parte infatti accompagnato dall’aria salmastra della laguna di Grado, risale attraverso le dolci prospettive collinari del Collio Orientale, dove le vigne costituiscono un piacere per gli occhi e per il palato, e si arrampica quindi tra le valli e le dorsali alpine fino al suo culmine, i 1.780 metri del Monte Lussari e del suo santuario dedicato alla Madonna. Un luogo di fede che rappresenta una meta e un simbolo, un punto di raccordo tra la storia e le storie di mondi – latino, slavo, germanico – che a queste latitudini non sono solo entità politiche, ma significano stratificazione di culture, giustificazione di guerre e di odi secolari, e riconoscimento di un comune vivere e di un comune sentire.
Il Cammino Celeste
Da Aquileia al Monte Lussari 10 tappe tra le terre di confine del Friuli Venezia Giulia:
- il Collio in e-bike all’insegna della sostenibilità
- vini e prosciutti: le eccellenze in tavola
- itinerari nei luoghi della grande guerra.
Il Cammino Celeste, o Iter Aquileiense (dalla città che ne segna il punto di partenza ufficiale, Aquileia, con Roma e Bisanzio una delle tre «capitali» della Roma imperiale) parte infatti accompagnato dall’aria salmastra della laguna di Grado, risale attraverso le dolci prospettive collinari del Collio Orientale, dove le vigne costituiscono un piacere per gli occhi e per il palato, e si arrampica quindi tra le valli e le dorsali alpine fino al suo culmine, i 1.780 metri del Monte Lussari e del suo santuario dedicato alla Madonna. Un luogo di fede che rappresenta una meta e un simbolo, un punto di raccordo tra la storia e le storie di mondi – latino, slavo, germanico – che a queste latitudini non sono solo entità politiche, ma significano stratificazione di culture, giustificazione di guerre e di odi secolari, e riconoscimento di un comune vivere e di un comune sentire.